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La Scena Nova

C’è sempre una storia in ogni cosa…

 

 

La Casa Editrice Alpes, nasce negli anni Venti ad opera di Franco Ciarlantini, editore, maestro, viaggiatore e scrittore. Fin dalle origini fu chiara la sua vocazione per la letteratura e la drammaturgia. Infatti, nei primi dieci anni di attività fino a quando venne messa in liquidazione, la Alpes pubblicò numerose traduzioni di autori stranieri (Conrad, Rilke, Chesterton, Brontë, Flaubert) e molte opere di autori italiani fra cui i drammi di Corrado Alvaro e la storica prima edizione del 1929 de Gli indifferenti di Alberto Moravia.

A distanza di molti anni, il nipote di Franco Ciarlantini, Roberto, ha voluto ridare vita alle antiche Edizioni Alpes, nasce così nel 2005 la nuova Alpes Italia. Avvalendosi della collaborazione di autori prestigiosi, italiani e stranieri, pubblica e distribuisce saggi, periodici, libri per l’università e la professione, prontuari, opere elettroniche e multimediali, privilegiando certo le materie medico-scientifiche ma senza tralasciare i campi d’indagine d’ispirazione antropologica, filosofica e letteraria.

 

Ma c’è sempre una storia in ogni cosa. E così l’antica vocazione della Alpes per la drammaturgia non poteva non riemergere. L’occasione è l’incontro casuale di Roberto a più di trent’anni di distanza con Paolo Perelli, suo ex compagno di scuola dalle elementari al liceo classico Torquato Tasso di via Sicilia. Editore l’uno, attore, regista e drammaturgo l’altro. Due strade vissute separatamente ma che inevitabilmente convergevano nella stessa direzione: la ferma volontà di entrambi di sviluppare e diffondere arte e cultura, senza alcuna ottica dogmatica né pregiudiziale. È con queste premesse ideali che nasce la scommessa chiamata La Scena Nova: collezione di copioni teatrali per lettori, attori, registi e Compagnie di cui Roberto Ciarlantini ne è editore e Paolo Perelli curatore.

 

La Scena Nova pubblica testi inediti di teatro contemporaneo per valorizzare un genere letterario relegato spesso a edizioni minori, siti online o concentrato sulla ripubblicazione dei grandi classici del teatro internazionale. Siamo convinti che la scrittura teatrale, quella che resta, sia un mezzo insostituibile e potentissimo, un linguaggio universale per raccontare il nostro tempo, con le sue contraddizioni, sogni svaniti e speranze future. Ultimamente su questo tema c’è un po’ di confusione. Non è raro trovarsi di fronte a pièce teatrali che fanno dell’idea registica il loro unico valore dove il testo diventa esclusivamente pre-testo per dare spazio autoreferenziale alle idee del regista. Ciò non significa che questi non siano spettacoli godibili o di alta qualità, ma si consumano nella rappresentazione stessa acquisendo un valore di performance, che vive e muore nell’atto finale della messinscena. Un testo di teatro segue delle regole di scrittura ben precise che fanno della drammaturgia un genere letterario a sé, diverso dalla narrativa. Mentre la narrativa ha due soggetti, l’autore ed il lettore, la drammaturgia è basata su una triade inscindibile: l’autore che scrive, l’attore che interpreta ciò che l’autore ha scritto e il pubblico che vede ciò che l’autore dice attraverso ciò che l’attore fa. Solo favorendo la diffusione di testi di autori contemporanei si potrà avere la possibilità di vederli rappresentati sulla scena, e quindi dare vita a questa inscindibile triade, perché un testo teatrale nasce per essere scritto “in movimento”. Quante compagnie teatrali hanno messo in scena validi lavori originali che poi non hanno avuto diffusione? Non è questo il luogo per parlare degli atavici problemi dell’establishment teatrale italiano che relega la nuova drammaturgia al di fuori dei Circuiti ufficiali e dalle “vetrine” più importanti. Produrre testi di autori sconosciuti è un rischio economico troppo grande per politiche culturali troppo piccole e così l’onere di variare il repertorio e di dare possibilità a nuove compagnie emergenti che investano su testi contemporanei è sempre a carico di teatri e compagnie per la maggior parte autofinanziati, autoprodotti, autodistribuiti… insomma tutto auto. È allora che lo strumento editoriale diventa imprescindibile per garantire una distribuzione il più possibile capillare su tutto il territorio nazionale di queste opere.

 

 

C’è sempre una storia in ogni cosa, e la nostra è appena iniziata.

 

 

Nota: La Collana prevede la pubblicazione di monologhi, corti teatrali, atti unici, commedie, drammi, tragedie, monografie e antologie che saranno selezionati attraverso Bandi tematici che La Scena Nova pubblicherà di volta in volta.

 

Scarica il nuovo Bando di scrittura teatrale https://www.alpesitalia.it/schede-62-bando_di_scrittura_teatrale

 

 

Prima presentazione ufficiale della Collana e dei primi due volumi venerdì 3 aprile alle ore 18 presso Libreria Notebook all’Auditorium,

Viale Pietro De Coubertin 30

 

Vai all’evento Presentazione ufficiale La Scena Nova